L’Advocacy: costruire consenso per aziende e istituzioni

Non bastano più l’incontro one-to-one con il decisore e le compensazioni per il territorio: la costruzione del consenso per le aziende ha bisogno di metodi e tecniche nuovi. È necessario passare da una visione ‘razionale’ dello stakeholder engagement a una ‘relazionale’, che faccia sentire i cittadini parte del processo e stimoli la partecipazione di terze parti del mondo associativo, accademico e dei media.

 

Intervento per la presentazione del corso in Advocacy e Lobbying indiretto alla Luiss Business School

L’evoluzione del contesto sociale, politico e dei media impone la necessità di ripensare le attività di relazioni istituzionali e di lobbying. La costruzione del consenso per le aziende e le istituzioni ha bisogno di metodi e tecniche nuovi.

Non basta più l’incontro one-to-one con il decisore e le compensazioni per il territorio: la costruzione del consenso per le aziende ha bisogno di metodi e tecniche nuovi che tengano conto del mutato scenario, nel quale le istituzioni non riescono a mediare il consenso sociale a causa di un mutato contesto legislativo (la riforma del titolo V della Costituzione in primis) e sociale, con l’emergere di nuovi attori.

L’Advocacy è un metodo che punta a influenzare le politiche pubbliche attraverso un coinvolgimento forte non solo dell’attore istituzionale ma di settori ampi della società, costruendo alleanze larghe e stimolando la partecipazione di terze parti del mondo associativo, accademico e dei media.

È un’attività che non coinvolge più solo la funzione relazioni istituzionali ma l’intera azienda, con la partecipazione in prima linea di aree di lavoro molto diverse fra loro, dalla comunicazione, alla ricerca, dal marketing alla corporate citizenship e un forte commitment del vertice.

In questo senso, l’approccio di Advocacy può comprendere azioni di lobbismo “puro”, ma anche attività utili al rafforzamento della reputazione dell’azienda o dell’istituzione interessata.

È un metodo che richiede un dialogo con i cittadini che consenta di comprenderne in profondità le esigenze e di coinvolgerli fin dalle prime fasi della realizzazione del progetto, per evitare che la narrazione sul progetto sia territorio egemonico degli attori “contro”. Richiede quindi la costruzione di una “relazione” con i cittadini e non più solo la spiegazione “razionale” delle ragioni dell’azienda.

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Le dieci migliori frasi di House of Cards 2, il libro

Cresce l’attesa dei fan di House of Cards in vista della messa in onda della terza serie. Quali sorprese riserveranno gli sceneggiatori della serie che racconta la scalata al potere di Frank Underwood/Kevin Spacey? Per saperlo bisognerà attendere venerdì 27. 

Il libro, come molti sanno, è tratto dalla serie di tre romanzi di Michael Dobbs, grande esperto di politica, che prima dell’esordio letterario era stato capo della segreteria politica di Margareth Thatcher e che, di intrighi per il potere, deve averne visti non pochi. 

Nell’attesa, quindi, mi fa piacere condividere alcune delle frasi migliori del secondo libro di Underwood, House of Cards 2 – Scacco al re (Fazi editore).

Il primo si era concluso con la nomina Primo Ministro di Frank Underwood (a proposito se ti interessa, qui trovi una selezione delle Dieci migliori frasi di House of Cards 1, il libro). 

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Il linguaggio del presidente Mattarella: un’analisi del discorso

Pubblicato sul Sole 24 Ore del 4 febbraio 2015

Un’analisi linguistica del discorso pronunciato in Parlamento dal presidente Sergio Mattarella nel giorno del giuramento

linguaggio mattarella

L’analisi del discorso pronunciato ieri in Parlamento dal presidente Mattarella rivela come l’intera costruzione linguistica ruoti intorno a due concetti fondamentali, sottolineati dall’utilizzo dell’anafora, una figura retorica che consiste nel riprendere, ripetendola, una parola o un’espressione all’inizio della frase.

Si tratta di una figura retorica che produce due effetti. Innanzitutto quello di conferire gravità al discorso: già i retori antichi lo consideravano uno strumento che produce venustas, gravitas e acrimonia, ovvero bellezza estetica ma anche serietà e forza. Mattarella pronuncia dunque un discorso che è in linea con il momento difficile che attraversa il Paese. Ma l’anafora ha anche un altro effetto, è una figura della presenza, che serve a rendere presente l’oggetto di discussione nella coscienza dei partecipanti. In altre parole ne rafforza la rilevanza.

Quali sono, dunque, i concetti che il Presidente Mattarella intende sottolineare?  (altro…)


La comunicazione politica online alla Camera dei Deputati

Una bella notizia: il mio libro La comunicazione politica online è stato selezionato per essere presentato alla Camera dei Deputati nell’ambito del festival “Il Volume della Democrazia”, organizzato dalla Presidenza. 

La presentazione si svolgerà venerdì 24 ottobre, alle 16 (Sala Aldo Moro, palazzo Montecitorio, piazza di Montecitorio).

Interverranno per parlarne: 

Filippo Ceccarelli, editorialista, la Repubblica;

Marco Di Fonzo, caposervizio redazione politica, Sky Tg24; 

Michele Sorice, professore di Comunicazione Politica, Luiss “Guido Carli”. 

  In occasione della manifestazione l’ingresso alla Camera sarà libero dall’entrata principale di piazza Montecitorio, quindi non c’è bisogno di registrarsi.

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Ovviamente sono felice se potrai partecipare e se ti fa piacere invitare altre persone puoi farlo condividendo questa notizia attraverso i bottoni per lo sharing sui social e via mail. 


Le dieci migliori frasi di House of Cards, il libro

La serie tv House of Cards, con Kevin Spacey è una fonte di interessanti riflessioni per chi si occupa di politica e di comunicazione. Ancora di più lo è il libro da cui la serie è tratta, scritto da Michael Dobbs, scrittore con una profonda conoscenza della politica, acquisita come consigliere di Margaret Thatcher e capo dello staff del Partito Conservatore britannico.

libro house cards

Il libro House of Cards, edito in italia da Fazi è un thriller politico incentrato sulla vita e l’inesauribile ambizione del politico Francis Urquhart.

A differenza della serie televisiva, ambientata a Washington, nel romanzo la storia si svolge in Inghilterra, durante i mesi immediatamente successivi alla rielezione del primo ministro in carica.

Francis Urquhart è il Chief Whip, una figura chiave dell’ordinamento politico britannico, incaricata di tenere i collegamenti tra il primo ministro e  la maggioranza parlamentare; una sorta di capogruppo della maggioranza, che a differenza di quanto avviene in Italia siede in Consiglio dei Ministri. Appartiene al governo con il ruolo di segretario parlamentare al Tesoro e per questo vive al numero 12 di Downing Street, accanto al più noto numero 10, residenza del primo ministro.  (altro…)


Non sale in politica l’analfabeta del web (La Stampa)

Oggi La Stampa pubblica una bella recensione di La comunicazione politica online. La firma Marco Bardazzi, giornalista e digital editor del quotidiano torinese, uno dei più attenti osservatori dei fenomeni digitali.

gianluca giansante libri

L’articolo mette in luce alcuni elementi chiave della comunicazione della politica sul web. A partire dal primo, l’importanza di dedicare al web una corretta attenzione, eliminando improvvisazioni e pressopochismi:

Lo spiega bene Gianluca Giansante in La comunicazione politica online (Carocci), un saggio che toglie ogni alibi a chi pensa che non ci siano ancora ricette per costruire in modo serio il consenso sul web. 

 La recensione di Bardazzi sottolinea una delle caratteristiche del testo, il mix fra elementi teorici e aspetti pratici.

Partendo dalle esperienze americane per approdare a quelle di casa nostra, Giansante traccia un vademecum completo per i futuri candidati e per chi li accompagnerà in campagna elettorale. Una dettagliata mappa di navigazione da cui emerge la necessità di studiare e programmare ogni passo con largo anticipo. 

L’articolo, mette in luce, infine, tre “lezioni, da trattenere”, fra queste mi piace ricordare l’ultima, “non c’è strategia, per quanto sofisticata, che possa sopperire alla carenza di idee”. In altre parole, il web – come più in generale la comunicazione – può aiutare e anche molto, ma non può costruire dal nulla consenso, partecipazione ed entusiasmo.

Qui puoi leggere l’articolo completo.


Dieci libri sulla comunicazione politica che non puoi perdere

Dopo il mio post di consigli di lettura sulla comunicazione politica qualcuno mi ha chiesto quali fossero i libri più importanti, quelli che davvero è fondamentale aver letto oppure quelli dai quali cominciare. 

Ci ho pensato un po’ e ho provato a fare una super-selezione, stilando una lista di dieci libri che davvero possono essere considerati in qualche modo imprescindibili oppure fondamentali o, volendola dire con meno enfasi, quelli che possa essere davvero molto utile leggere.

libri comunicazione politica

Chiaramente si tratta di una selezione parzialissima e potrei aver dimenticato o escluso testi altrettanto e forse anche più importanti. Ma ho provato a stilarla secondo due criteri.  (altro…)


Fundraising politico: 10 consigli per raccogliere fondi online

Con l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti diventa di stringente attualità l’esigenza di trovare nuove risorse e, quindi, di sperimentare nuove modalità per il fundraising politico.

Si tratta di un tema su cui l’Italia sconta un grande ritardo. Fino ad oggi, infatti, la politica italiana ha potuto contare in gran parte su risorse statali e affidarsi per le altre necessità a pochi grandi donatori privati.

Certamente anche nel nostro paese ci sono già stati esempi interessanti di raccolta fondi realizzata con l’utilizzo della rete da parte del Movimento 5 stelle, ma siamo lontani dai risultati raggiunti in altri paesi.

fundraising online

In altri contesti, infatti, internet ha dimostrato di essere l’“ambiente perfetto” per raccogliere piccole donazioni da un grande numero di finanziatori. La rete ha rivelato la propria potenza come strumento per la raccolta di fondi già nel 2004, con la campagna di Howard Dean, poi con la rapida crescita di MoveOn e ha consolidato la propria fama già nel 2007 con la corsa elettorale di Barack Obama. 

Ma come è possibile sfruttare le potenzialità del web per il fundraising politico? Ovviamente la rete deve inserirsi all’interno della strategia generale della campagna e di un piano più ampio per la raccolta fondi. Un approfondimento completo del tema richiederebbe maggiore ampiezza ma è possibile delineare qui alcuni elementi di riflessione specifici per il fundraising politico online. 

Questi sono alcuni consigli, se sei interessato al tema una trattazione più completa è contenuta in La comunicazione politica online

1. Prima di chiedere fondi crea una relazione

Nessuno di noi penserebbe di chiedere un prestito a uno sconosciuto, ma si preferisce, in caso di bisogno, rivolgersi a un amico. Lo stesso deve avvenire in politica: prima di chiedere un sostegno economico è importante costruire una relazione di fiducia, coinvolgere le persone nelle decisioni importanti, rispondere alle loro domande e alle loro critiche. In altre parole, dimostrare che c’è un rapporto di fiducia e che la relazione non è finalizzata solo a chiedere il voto o una donazione. Il fundraising online, quindi, è innanzitutto un’attività di gestione delle relazioni. 

2. Ricorda che i donatori non sono un bancomat

Dopo aver costruito un’ampia comunità di sostenitori è possibile cominciare a chiedere il loro aiuto, anche economico, ma bisogna fare attenzione: non si possono inviare solo messaggi con richieste di contributi, altrimenti si rischia di perdere seguito, magari semplicemente perché le persone trovano meno interessante essere iscritti alla mailing list o alla pagina di Facebook e cancellano la propria adesione.  Bisogna anche inviare informazioni sulle attività svolte, notizie da condividere con i propri amici, video, foto o messaggi che motivino e sostengano la partecipazione.  (altro…)