13 consigli per semplificare la vita (lavorativa)

Google Buzz: serve o non serve? L’ennesima diavoleria che ci fa perdere tempo o un’occasione per crescere e imparare?

Come tutti gli strumenti la risposta non è contenuta in un’ipotetica natura intrinseca bensì nell’uso che ne facciamo. Nel mio caso ho la fortuna di avere fra i contatti alcuni “buzzer” di serie A.

Uno è il mio amico Carlo Valbonesi che ha postato un interessantissimo articolo tratto dal blog Zenhabits.

Raccoglie alcuni consigli per semplificare la propria vita cominciando dall’ottimizzazione delle abitudini di lavoro.

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Information is beautiful

Rendere comprensibile una tabella di dati, comunicare temi complessi usando un numero limitato di parole, riempire di significato elementi altrimenti aridi ed ermetici.

È il compito dell’infografica, sempre più utilizzata nella comunicazione contemporanea.

Information is beautiful è il blog di David McCandless, architetto dell’informazione che raccoglie esempi interessanti di utilizzo della componente visiva per migliorare la comprensione e la memorizzazione dei messaggi.

L’ultimo post propone un esempio interessante: un articolo del Guardian Data blog sui fondi stanziati per le forze armate.

Con solo due infografici riesce a rendere chiara la distribuzione internazionale delle spese militari. Indovinate qual è il paese che spende di più.

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Narrazioni strategiche

In che modo gli Stati usano i media per proiettare la propria identità, i propri valori e i propri interessi sulla scena internazionale? Come possiamo valutare il peso di queste narrazioni strategiche?

Sono alcune delle domande alle quali risponde Great Power Politics and Strategic Narratives, il paper di Ben O’Loughlin, Alister Miskimmon (Royal Holloway) e Andreas Antoniades (University of Sussex).

Che si tratti di eventi critici come la protesta iraniana o di crisi finanziarie o degli sforzi di comunicazione diplomatici, gli Stati competono per imporre le proprie narrazioni sulla percezione dello sviluppo mondiale.

La capacità di strutturare il modo in cui le altre potenze concepiscono l’ordine internazionale – come un insieme di sovranità indipendenti piuttosto che di grandi civiltà o di unità che tendono verso un’interdipendenza cosmopolita – favorisce la gestione delle interazioni.

Le narrazioni strategiche costituiscono una lente per comprendere il posizionamento e le interazioni dinamiche che strutturano la politica mondiale sia che ci si occupi di Stati Uniti, di Cina, di finanza, di sicurezza o di cambiamento climatico.