Comunicazione politica: tre elementi per aumentare l’efficacia dei tuoi discorsi

Spesso si pensa che per essere convincenti sia sufficiente “dire le cose come stanno”.

Ma chiunque abbia provato a convincere una persona che aveva un’opinione diversa dalla sua si sarà accorto che per quanti fatti, ragioni, dati, statistiche gli presentasse, quella persona rimaneva della sua opinione.

Questo accade perché i meccanismi di funzionamento della mente umana sono un po’ diversi dalla rappresentazione che il modello del razionalismo illuminista ci ha proposto.

In questa presentazione troverai alcuni strumenti che puoi usare per aumentare l’efficacia dei tuoi discorsi e che puoi usare non solo in ambito politico, ma anche nel contesto aziendale o a casa, con il tuo partner o i tuoi figli.

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Se hai trovato interessante questa presentazione puoi approfondirla leggendo “Le parole sono importanti“, un testo che approfondisce le tecniche per la costruzione del consenso e la creazione di messaggi comprensibili, convincenti e che non si dimenticano.

Se non visualizzi la presentazione puoi vederla qui: http://www.slideshare.net/gianlucagiansante/comunicazione-politica-efficace-27706723


Pubblicità online: la spesa nella campagna Usa

Quanto ha speso Obama per la sua campagna online? Ce lo rivela un’interessante ricerca di ReTargeter.com. Come appare evidente dall’infografica precedente; Obama ha speso quasi il doppio del suo sfidante, Mitt Romney: 56 milioni contro i 26 del candidato repubblicano.

obama spesa pubblicita online

Se guardiamo l’evoluzione della spesa nel tempo notiamo che Obama ha beneficiato della sua posizione di incumbent (candidato uscente), ha infatti avuto una disponibilità economica molto maggiore nelle prime fasi della campagna,  quando Romney era ancora impegnato nelle elezioni primarie e quindi aveva una minore capacità di attrazione rispetto al fundraising. Continua a leggere…


“Armageddon” e “Titanic”: ma la crisi non è solo un film

Pubblicato su Linkiesta

Giulio Tremonti ha detto che siamo sul Titanic. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha paventato l’Armageddon, la fine del mondo rappresentata nella Bibbia. In entrambi i casi, in realtà, si evoca in tutti una memoria cinematografica, falsamente rassicurante: perché questo non è solo un film.

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Bin Laden, questa volta Twitter brucia tutti

dal mio blog su Linkiesta

La notizia del giorno è la morte – ovvero l’uccisione da parte dei militari Usa – di Osama Bin Laden.

Per la prima volta a dare la notizia no è stata la tv, ma la Rete e – più precisamente – Twitter. Non sono stati più i giornalisti, ma i lettori di giornali, a fare lo “scoop”.

Twitter è stato, inoltre, il primo canale di informazione che ha diffuso la notizia del discorso del presidente Obama alla nazione.

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“Come” dire qualcosa di (centro)sinistra

La mia presentazione al seminario di formazione politica “Le parole e le cose dei democratici” che si è svolto a Pisa lo scorso 5 marzo.

Il mio intervento si inseriva nella sessione “Le figure e le forme dei democratici dopo il Novecento. Che cosa possiamo e dobbiamo ‘dire di sinistra’ nell’epoca della rete?”

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Ne ho discusso insieme a Giuseppe Civati (consigliere regionale PD Lombardia), Francesco Verducci (vice responsabile vicario del dipartimento Cultura e informazione del Pd), Adriano Fabris (professore di Filosofia Morale e di Etica della Comunicazione – Università di Pisa), Mario Rodriguez (professore di Comunicazione Politica – Università di Padova). A moderare c’era Giorgio Malet (segretario del Circolo GD “Giovane Europa” della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore “Sant’Anna” di Pisa).

P.S. Voglio ringraziare il mio amico David Ragazzoni, che mi ha invitato e che insieme ad altri giovani ha organizzato un’iniziativa davvero interessante.


Obama cerca voti come i venditori di giochi

Il Riformista, 24 agosto 2010

Parte la campagna Commitment di Obama, in vista del voto per il Senato del prossimo novembre. Si tratta della riproposizione di una strategia elettorale che giocò un ruolo importante nella vittoria del 2008. Il meccanismo su cui si basa è semplice: fare a quante più persone possibile una semplice domanda: “Ti impegni a votare nelle elezioni del 2010?”.

I volontari democratici stanno già percorrendo le strade delle proprie città, fermando i passanti e bussando alle porte, ripetendo la stessa, semplice domanda. Via telefono o via e-mail (è stata allestita una pagina dedicata sul sito my.barackobama.com) il quesito raggiungerà milioni di americani.

Perché un simile dispendio di energie che potrebbero essere impiegate per evangelizzare i conservatori e motivare gli indecisi?

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Attenzione, in politica arriva la generazione Y

da Il Riformista 26 marzo 2009

Ne hanno parlato i blog in maniera pressoché entusiastica, ne hanno parlato poco (o affatto) i media tradizionali. Ci riferiamo a Debora Serracchiani, 38 anni (ma ne dimostra molti meno) da Udine, consigliere provinciale e dirigente locale del Pd. È la protagonista del video più visto di YouDem, che mostra il suo intervento all’assemblea nazionale dei circoli del Pd.

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Guardi Rourke e vedi l’America di Obama

wrestler-5da Il Riformista, 19 marzo 2009

Che “The Wrestler”, film con Mickey Rourke in questi giorni nelle sale sia un bel film è già stato detto. Che l’interpretazione del protagonista ci restituisca con forza l’intimità del personaggio è già stato detto. Che la regia, gli effetti speciali e la sceneggiatura si fondano insieme per restituire un grande prodotto dell’industria culturale è già stato detto.

Quello che, forse, non è stato detto è che questa pellicola assume un significato quasi paradigmatico, che descrive lo stato dell’America di oggi.

La vicenda di un lottatore a fine carriera, sul viale del tramonto ma non domo, acciaccato e claudicante ma ancora voglioso di infilarsi la calzamaglia e salire sul ring, piace al pubblico e alla critica anche perché comunica con forza la condizione della nazione americana.

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Obama e Berlusconi uniti dalla fiaba russa

proppda Il Riformista, 4 marzo 2009

Cos’hanno in comune Obama e Berlusconi? A questa domanda risponde “C’era una volta Silvio”. Non è l’inizio di una fiaba che rivisita in chiave edulcorata e fantastica le vicende dell’attuale presidente del consiglio, ma il titolo di una ricerca che analizza il discorso politico del candidato Berlusconi durante la campagna per le scorse elezioni politiche.

Presentata per la prima volta a Valencia nel corso di un convegno internazionale sul marketing non tradizionale, la ricerca che ho condotto analizza il linguaggio di Berlusconi nei talk show televisivi e mette in luce l’utilizzo di tecniche di comunicazione innovative e una singolare e quanto mai inedita somiglianza con il discorso di Obama.

I puristi della politologia potrebbero storcere il naso, ma dimentichiamo per un attimo la politica e concentriamoci sulla comunicazione politica. Dimentichiamo il dibattito quotidiano e facciamo un salto indietro nel tempo.

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