Pubblicato su ItaliaFutura il 26 marzo 2010
Si sente dire, sempre più spesso e da sempre più parti, che i giovani non sono interessati alla politica, che si sono rifugiati in un individualismo ovattato, imbottito di partite ai videogiochi e passeggiate nei centri commerciali.
Se è vero che le giovani generazioni dimostrano una tendenziale distanza di sicurezza rispetto ai partiti e alla politica mediatizzata, non è altrettanto corretto affermare che sono impermeabili alla politica tout court.
Cresce, infatti, l’interesse dei più giovani nei confronti delle organizzazioni non governative, aumenta il coinvolgimento nel volontariato e la partecipazione alle attività associative.
Il quadro mostra dunque da una parte l’allontanamento rispetto alle forme della politica tradizionale, alla militanza, al tesseramento ai partiti, finanche all’espressione del voto, come dimostra il recente sondaggio di SWG.
Allo stesso tempo, però, aumenta il coinvolgimento in forme di attività politica altre, che appaiono meno legate a logiche ambigue e allo stesso tempo sembrano più capaci di incidere sulla realtà.
È la risposta all’offerta politica corrente, dove prevalgono le baruffe personalistiche e si dimentica il senso vero dell’impegno politico, la passione per la polis, per l’Altro, per la vita della città e della nazione.
I giovani – e con questo termine intendiamo quelli cha hanno fra i 16-18 e i 25-27 anni, la cosiddetta generazione Y – vedono la politica con occhi completamente diversi rispetto ai propri genitori e ai fratelli maggiori.
Non usano la lente dell’ideologia e si sono resi conto che le logiche clientelari hanno sempre meno potere di indirizzare positivamente le loro vite.
Sono dunque più sensibili e ricettivi rispetto a messaggi politici che sappiano veicolare progetti concreti, che parlino di lavoro, di formazione e di ambiente e che li mettano in condizione di affrontare con consapevole speranza le sfide che una società in rapido mutamento pone loro.
Rifuggono invece dagli slogan consumati come dalle sterili dichiarazioni d’intenti, dai discorsi esoterici come dalle vacue formule vergate in politichese antico.
Insomma, le giovani generazioni sono molto meglio dell’immagine stereotipata che ne abbiamo. E sapranno riavvicinarsi alla politica quando quest’ultima saprà offrire loro proposte concrete, uomini con la faccia pulita che mettano la propria esperienza al servizio dell’Altro con progetti chiari e realizzabili, capaci di promuovere prospettive di vita oneste e dignitose.