“Il rumore bianco – è scritto sui manuali di acustica – è un suono contenente tutte le frequenze udibili, viene chiamato bianco per analogia con il colore bianco, che contiene tutte le frequenze visibili”. In altre parole, come la somma di tutti i colori produce il bianco, la somma di tutti i suoni produce il rumore bianco che è un fruscio lieve, simile a un soffio”.
Inizia così un mio intervento pubblicato oggi su il Fatto quotidiano nel quale racconto perché la politica dei nostri giorni sembra aver perso la capacità di parlare alle persone e come è possibile trovare modalità efficaci per interagire con i cittadini e costruire consenso politico.
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Complimenti sinceri, Gianluca! È sempre piacevole leggere le tue analisi, ricche di riferimenti e ricerche, e con uno stile che porta il lettore a restare inchiodato al testo fino alla fine.
La politica italiota si sta accorgendo che solo la narrazione di storie coerenti può salvare la loro credibilità?
Qualcuno dei nostri parlamentari riesce a leggere cosa succede oltreoceano, ad esempio negli Usa, dove i candidati alle primarie stanno cambiando registro e arricchiscono la loro comunicazione facendosi affiancare sulla scena dai familiari, iniziando a mostrare le loro emozioni più nobili (non certo il dito medio e le starlette)?
E se ancora fanno finta di non sentire, la nostra certezza (e consolazione) è che la politica di domani sarà fatta di gente giovane e interconnessa, e di consulenti di grande affidabilità e qualità come te. Che a forza di martellare, sveglieranno gli elettori!
Continuo a seguire con affetto il tuo lavoro, ce n’è un gran bisogno!
Un abbraccio.