Sentiamo spesso dire che non basta più ‘lanciare il proprio messaggio in rete’ come si sarebbe fatto in tv, ma che è necessario costruire una relazione con gli elettori. Cosa vuol dire in concreto? Come è possibile farlo? In questo articolo trovi cinque regole semplici che puoi applicare subito
dal mio blog su Linkiesta
Internet è ormai un protagonista delle nostre vite, secondo le rilevazioni Audiweb oltre l’80% degli italiani tra gli 11 e i 74 anni, 38 milioni, ha accesso a internet.
Si tratta di un dato che ha, chiaramente, un impatto forte sulla politica. È importante, dunque, chiedersi come cambia il rapporto con l’elettore con la maggiore diffusione del web?
Se i media di massa rendevano possibile la comunicazione di un messaggio a migliaia o milioni di persone, con il web è possibile un rapporto diretto con ciascuna persona. Questo implica che non basta più ‘lanciare il proprio messaggio in rete’ come si sarebbe fatto in tv, ma è necessario costruire una relazione con gli elettori.
Cosa vuol dire in concreto? Come è possibile farlo? Spesso si affronta l’argomento in modo teorico, io voglio farlo in maniera pratica, lasciandovi degli strumenti pratici che potete utilizzare subito dopo aver finito di leggere questo articolo.
1. Rispondi ai messaggi
Una regola banale e mi vergogno a scriverla ma viene violata 1 milione di volte al giorno (come dimostrano varie ricerche sul tema, in Italia ad esempio quelle di Sara Bentivegna e Cristian Vaccari), per cui è importante ripeterla.
2. Rispondi alle critiche
Istintivamente si è portati a voler cancellare il dissenso. La gestione dei commenti critici fa paura.
La tentazione è quella di eliminare, di cancellare, ma se si elimina il commento non si cancella il dissenso che c’è dietro.
I commenti negativi rappresentano una grande opportunità, è l’occasione di interagire, di precisare, di chiarire, o quantomeno di portare il proprio punto di vista su un tema controverso.
Aggiungerei un elemento, che mi viene dall’esperienza, la qualità della moderazione, influenza notevolmente la qualità del dialogo e delle interazioni con i cittadini. Una moderazione attenta e rispettosa favorisce un dibattito pacato e corretto.
3. Usa il web per organizzare la partecipazione
Le persone che ti seguono sul web sono molto diverse dal pubblico tv: non devi convincerle a votarti, se ti leggono sul blog o su Facebook probabilmente sono persone a cui piaci o a cui interessi. Puoi usare la Rete, quindi, non per convincere, ma per organizzare la partecipazione, chiedere a chi ti segue sul web di convincere un amico, portare a votare un familiare, fare volantinaggio nel quartiere.
Tra parentesi, in questi mesi impazza la polemica se internet sposta voti. Internet non (solo) sposta voti, ma sposta le persone (ovvero ci sostiene nel lavoro di mobilitazione). Può aiutarvi a costruire un rapporto di fiducia con un gruppo di persone che saranno i vostri primo sostenitori, con il volontariato, la mobilitazione o semplicemente parlando bene di voi ai loro familiari o colleghi di lavoro.
4. Non credere che il web sia a costo zero
Sia che si voglia gestire in prima persona sia che si voglia affidare a uno staff la cura del rapporto con i cittadini richiede tempo e risorse.
Il web non è solo una fantastica opportunità ma anche un settore economico con regole proprie
Si veda il ruolo sempre più importante della pubblicità on line, lo ha capito Beppe Grillo che è al primo posto per investimento sul web fra i politici.
5. Mettiti nei panni degli altri
Per lavorare bene sul web è necessario un cambio di prospettiva. Non siete in un talk show tv dove chi urla più forte, chi fa la battuta più tagliente o chi ha i dati migliori vince. Se una persona vi critica non dovete pensare che non capisce o che sbaglia. Ma chiedervi dove avete sbagliato voi.
È importante mettervi nei panni di chi vi scrive o vi critica. Domandarvi, ‘Cosa farei se fossi disoccupato da molti mesi?’ o ‘se un mio familiare fosse venuto a mancare per un caso di malasanità?’.
È la regola più importante, la più utile ed è un esercizio che vi invito a fare prima di rispondere a qualsiasi commento. Dovete sentire dentro di voi il problema, la sofferenza di quella persona, il suo disagio. Solo così sentirete, in modo spontaneo qual è la risposta migliore da dare, che non è la difesa delle vostre ragioni, ma il tentativo di aiutare quella persona, di indirizzarla verso le soluzioni che possano aiutarla o il luogo dove può trovare maggiori informazioni. In altre parole fare servizio pubblico e servizio al cittadino.
Questo testo nasce dalla mia partecipazione a una tavola rotonda organizzata da Pagella Politica. Qui trovi le slide dell’intervento.
Grazie all’autore del post, hai detto delle cose davvero giuste. Spero di vedere presto altri post del genere, intanto mi salvo il blog trai preferiti.
Grazie 🙂