Dopo il mio post di consigli di lettura sulla comunicazione politica qualcuno mi ha chiesto quali fossero i libri più importanti, quelli che davvero è fondamentale aver letto oppure quelli dai quali cominciare.
Ci ho pensato un po’ e ho provato a fare una super-selezione, stilando una lista di dieci libri che davvero possono essere considerati in qualche modo imprescindibili oppure fondamentali o, volendola dire con meno enfasi, quelli che possa essere davvero molto utile leggere.
Chiaramente si tratta di una selezione parzialissima e potrei aver dimenticato o escluso testi altrettanto e forse anche più importanti. Ma ho provato a stilarla secondo due criteri.
Il primo è l’essenzialità, rispetto a un certo tema o un certo aspetto della comunicazione politica – ad esempio, il ruolo delle emozioni nella persuasione – ho selezionato un solo testo, quello che mi è sembrato più significativo o più attuale o più utile.
Il secondo è la praticità, ho provato cioè a scegliere testi che contengano suggerimenti concreti, utili per l’azione politica quotidiana di chi lavora nelle istituzioni, nell’attivismo o nelle aziende.
Ne viene fuori una lista, lo ripeto, parzialissima e sarò felice se vorrai suggerirmi – nei commenti o sui miei profili social – integrazioni e aggiunte.
Ma bando alle chiacchiere e veniamo a noi. Di seguito trovi la lista, in un ordine che non è di importanza o di valore ma che ricalca i due criteri precedenti e quindi comincia dai testi più ricchi di spunti e più utili per l’azione politica.
Insieme a una breve descrizione c’è anche un’indicazione del livello di difficoltà per la lettura, con parametri da 1 (*) a 5 (*****).
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Cicerone, L’Oratore
Bella la versione curata da Giannicola Barone, Mondadori, Milano
È il testo più ricco, più completo e imprescindibile per chiunque si occupi di costruzione del consenso politico. Tutti i concetti chiave della comunicazione politica contemporanea, dal framing allo storytelling sono già contenuti ed espressi con chiarezza e linearità. Anticipa con sorprendente lucidità i risultati degli studi neuroscientifici e le ultime ‘innovazioni’ in campo linguistico.
Difficoltà ***
David Karpf, The MoveOn effect. The unexpected transformation of American political advocacy
Oxford University Press, New York (2012)
Un libro illuminante, fondamentale per capire come cambia la politica e la comunicazione. Racconta che differenza c’è fra i sindacati, GreenPeace e il Movimento 5 Stelle e aiuta a capire qual è il filo rosso che lega tre organizzazioni politiche molto diverse fra loro. L’analisi della nascita e della crescita di MoveOn, organizzazione politica americana nata sul web ci consente di capire sotto una luce nuova le ragioni dell’affermazione del partito di Grillo e le potenzialità dei blog politici.
E, soprattutto, ci spiega come costruire una campagna vincente, raccogliere fondi e suscitare la partecipazione usando la rete.
Difficoltà ***
Nota: solo in inglese, aggiungo tra paretesi, editori italiani, che aspettate?
Robert Cialdini, Teoria e pratica della persuasione
Alessio Roberti, Urgnano (2009, ed. or. 2001, Influence: Science and Practice, Allyn & Bacon, Boston)
Un libro fresco e godibilissimo, ricco di spunti di riflessione e di consigli pratici per l’azione, non solo in ambito politico ma anche di marketing aziendale.
Cialdini individua sei principi chiave per la persuasione e li dettaglia facendo riferimento a risultati di studi scientifici, esperimenti psicologici e campagne di marketing.
Un assaggio applicato alla politica: scopri cos’hanno in comune Obama e i venditori di giocattoli.
Difficoltà *
George Lakoff, Mark Johnson, Metafora e vita quotidiana
Bompiani, Milano (1998 , edizione originale 1980)
George Lakoff è più conosciuto per il suo bestseller, Non pensare all’elefante (Fusi Orari, Roma), nel quale ci racconta come il cervello umano non conosce la negazione e come sia importante parlare sempre in positivo (Nixon e Fini lo hanno imparato a proprie spese).
Ma il vero testo cardine del suo lavoro di ricerca è questo, Metafora e vita quotidiana.
E’ una pietra miliare degli studi linguistici, più o meno come gli studi di Alexander Fleming lo sono per la medicina. La sua teoria ci consente di comprendere come le metafore che utilizziamo ci aiutano a rendere semplici concetti difficili. Ma allo stesso tempo ci mette in guardia dall’uso che ne facciamo perchè, essendo potentissima, la metafora è un’arma a doppio taglio: non sapendola maneggiare, ci si può far male.
Qui un esempio che ci mostra perchè un politico di sinistra non dovrebbe mai parlare di pressione fiscale.
Difficoltà ****
Chaim Perelman, Lucie Olbrechts-Tyteca, Trattato dell’argomentazione. La nuova retorica
Einaudi, Torino (1966, ed. or. 1958)
Lo premetto, si tratta di un libro un po’ difficile, potremmo dire perfino ostico, ma come dicevano i latini, per aspera ad astra.
E’ il testo più completo sull’utilizzo del linguaggio a scopi persiasivi, anzi, bisogna dirlo, è “il” testo. Imprescindibile non solo per i politici ma anche peri pubblicitari e chiunque voglia maneggiare parole e simboli per costruire consenso.
Dopo il buio illuminista che credeva fosse sufficiente la ragione per convincere le persone costituisce una riscoperta della retorica classica, di cui riprende e attualizza tutti i con una ricchezza fuori dal comune.
Da tenere sulla scrivania, l’equivalente del ‘libro delle risposte’, in campo politico.
Difficoltà *****
Drew Westen, La mente politica. Il ruolo delle emozioni nel destino di una nazione
il Saggiatore, Milano (2008).
Se hai provato a convincere qualcuno che la pensava diversamente da te ti sarai reso conto che per quanti fatti, statistiche, cifre, ragioni potessi portare, quella persona non si convinceva e rimaneva sulla propria posizione. Questo avviene perchè la persuasione umana non è un processo esclusivamente razionale ma ha una forte componente emotiva.
Lo mostra chiaramente un recente studio neurolinguistico: un paziente con l’area del cervello legata all’emotività non riusciva a prendere nessuna decisione. Non sapeva cosa lo faceva stare bene e, quindi, non riusciva a decidere cosa voleva.
Il libro di Westen affronta il tema delle emozioni applicandolo al contesto politico. Lo fa con semplicità e molti esempi.
Difficoltà **
Sasha Issenberg, The Victory Lab. The secret science of winning campaigns
Random House Digital, New York, (2012)
Anche qui, per correttezza, è necessaria una premessa, Sasha è un amico ma il suo libro entra di diritto nella top ten. Contiene una racconta ricchissima e aggiornatissima di come le pù recenti scoperte scientifiche in camp scientifico e neurolinguistico vengano utilizzate nella costruzione delle campagne elettorali americane.
Racconta ad esempio come una lettera scritta su un semplice foglio bianco, senza simboli nè slogan, inviata alle persone giuste, sia stata più efficace di milioni di volantini elettorali. Ma non voglio svelarvi il segreto, per scoprirlo bisogna leggerlo.
Difficoltà **
Andrew Chadwick, The Hybrid Media System: Politics and Power
Oxford University Press, Oxford, (2013)
Certamente il web ha un ruolo importante e crescente nelle campagne elettorali, ma il suo contributo è nullo se non è inserito in un sistema di comunicazione dove tutti i mezzi sono tenuti in considerazione, e dove tv e quotidiani fanno ancora la parte del leone. Il libro di Chadwick lo racconta con la consueta ricchezza di analisi che ne fanno uno delgi studiosi di comunicazione politica più importanti a livello globale.
Difficoltà ***
Christian Salmon, Storytelling
Fazi, Roma (2008)
È il libro che ha portato alla ribalta il concetto di narrazione. Le storie giocano un ruolo enorme nella persuasione politica. Non da oggi. Pensa alle storie narrate accanto al fuoco dai nostri avi o alle parabole del Vangelo Non sono altro che storie, capaci di veicolare concetti più profondi sul significato della vita e sui valori.
E’ una caratteristica chiave delle storie, quella di rendere più semplici concetti complessi. Per questo è fondamentale in politica.
Guarda come Obama ha usato la narrazione nella sua prima campagna elettorale.
Difficoltà **
Daniel Kreiss, Taking our country back. The crafting of networked politics from Howard Dean to Barack Obama
Oxford University Press, New York (2012)
Per chi pensa che nella comunicazione politica basta poco, che ce vo’, consiglio questo libro che racconta come Obama abbia costruito il successo della sua campagna del 2008. Anche un’azione semplice come inviare delle mail per raccogliere fondi è stato possibile grazie al lavoro nato cn la campagna presidenziale di Howard Dean e la sua successiva leadership del Partito Democratico. Un lavoro lungo tre anni, che ha coinvolto decine di persone e le migliori intelligenze degli Stati Uniti.
Difficoltà ***
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