Chi sostiene il ritorno all’atomo usa argomentazioni logiche e razionali ma spesso non riesce a farsi capire. La causa sta nella cosiddetta “maledizione della conoscenza” e la soluzione nel racconto di storie, aneddoti, esempi
Pubblicato su Linkiesta il 15 marzo 2011
Le notizie che arrivano dal Sol Levante e gli allarmi di cui i media ci informano senza sosta costituiscono un forte elemento di convinzione contro il ritorno a questa scelta.La vicenda giapponese e l’approssimarsi del referendum riportano in auge la questione del nucleare, facendo crescere le azioni di chi si oppone al ritorno all’atomo.
Chi sostiene la scelta nucleare ribatte con una serie di tesi non prive di fondamento: la “sicurezza degli approvvigionamenti”, per esempio, oppure il “costo dell’energia” o – ancora – l’impossibilità di far fronte alle richieste al “fabbisogno energetico” affidandosi semplicemente alle rinnovabili.
Tuttavia queste spiegazioni, di ordine squisitamente razionale, non riescono a far breccia nel pubblico italiano.
Perché?