Il centrosinistra vince ma la partita è aperta

Dal mio blog su Linkiesta

L’analisi del voto di Roberto D’Alimonte su Il Sole 24Ore mette un po’ di ordine nella variegata mole di interpretazioni del voto amministrativo e aiuta a riportare equilibrio fra la lettura di chi a sinistra si abbandona a facili entusiasmi e quella di chi, da destra, replica minimizzando l’impatto del voto.

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Cattive notizie per chi pensa che Mr. B sia sul viale del declino

Dal mio blog su Linkiesta.it

Gli elettori di centrosinistra sono più delusi di quelli di centrodestra. Lo rivela un sondaggio Ipsos commissionato dalla trasmissione Ballarò, che ha chiesto agli elettori se – di fronte alla scelta di voto del 2008 – si senta soddisfatto o deluso.

Molti penserebbero istantaneamente che gli elettori di Berlusconi siano molto scontentie perfino pentii. Non è così o almeno non è questa la lettura principale del risultato. Sono infatti gli elettori di centrosinistra i meno soddisfatti.

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Tutti a scuola di manifesto dalla Lega

Ha suscitato una catena di polemiche un recente cartellone elettorale della Lega per le elezioni amministrative.

Il manifesto, che stato già usato per le regionali dello scorso anno, raffigura alcune persone in fila per ottenere un servizio pubblico (casa, sanità e scuola, come suggerisce una scritta in evidenza): un asiatico, un rom, un africano e un arabo. Solo in fondo c’è un vecchietto italiano, con l’aria bonaria e l’espressione interrogativa.

L’immagine è accompagnata dalla domanda: “Indovina chi è ultimo?”, che contribuisce a chiarire il messaggio e a suscitare partecipazione in chi guarda.

Il partito di Bossi ha posto sin dagli esordi una grande attenzione sul manifesto, la forma di comunicazione politica più immediata ed efficace, perché capace di arrivare a tutti, anche a chi (e sono tanti) non legge i giornali né segue le notizie in televisione.

La scelta di un fumetto è utile a catturare l’attenzione: i tradizionali manifesti del tipo “foto del politico + slogan”, infatti, sono ormai logori e passano quasi inosservati.

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